La sopravvivenza dei pazienti anziani con neoplasie ematologiche
Secondo uno studio pubblicato su JAMA Oncology, la compromissione cognitiva può essere predittiva di mortalità nei pazienti anziani con neoplasie ematologiche*.
Varie compromissioni cognitive sono comuni nella popolazione anziana degli Stati Uniti, dove fino al 14% degli individui oltre i 70 anni è affetto da demenza. Tali compromissioni, che possono riguardare dominî diversi, tra i quali la funzione esecutiva e la memoria di lavoro, possono essere aggravate dall’uso di farmaci. Dati preliminari suggeriscono, inoltre, che nei pazienti con neoplasie ematologiche le compromissioni cognitive possano essere connesse a una peggiore sopravvivenza.
Nello studio citato, i ricercatori hanno effettuato uno screening sulle funzioni cognitive e la fragilità in tutti i pazienti di almeno 75 anni con neoplasie ematologiche che si presentavano per una visita iniziale presso un centro di Boston, Massachusetts. La memoria di lavoro e la funzione esecutiva sono state valutate rispettivamente in base al richiamo differito di 5 parole e tramite il test Clock-in-the-Box[1].
Clock-in-the-Box (CIB) è uno strumento di screening cognitivo breve (meno di due minuti) che può aiutare a identificare i pazienti con deficit cognitivi o funzionali. Il CIB è uno strumento di screening cognitivo e non deve essere utilizzato come unico fattore nell’identificazione di pazienti con disturbi cognitivi, come il morbo di Alzheimer, la demenza o il delirio.
Dei 360 pazienti arruolati, gli uomini erano il 64,4%; l’età media era 79,8 anni, il 12,5% era fragile, il 58,6% pre-fragile e il 28,9% era robusto; il 36,7% aveva una malattia aggressiva. Circa un terzo dei pazienti fragili, pre-fragili e robusti, rispettivamente, era trattato per una leucemia, un mieloma o un linfoma.
Le funzioni esecutive, valutate tramite il test Clock-in-the-Box, erano normali nel 34,4% dei pazienti, potenzialmente compromesse nel 25,3% e probabilmente compromesse nel 35,3%. Il 5% dei pazienti ha rifiutato di sottoporsi al test. La memoria di lavoro era normale nel 60,8% dei pazienti, potenzialmente compromessa nel 19,2% e probabilmente compromessa nel 17,2%; il 2,8% ha rifiutato di sottoporsi al test.
La compromissione della memoria di lavoro era connessa a una peggiore sopravvivenza mediana (10,9 mesi rispetto a 12,2 mesi nei pazienti senza compromissione; test dei ranghi logaritmici: p < 0,001 al), indipendentemente dalla stratificazione per indolenza/aggressività della malattia e dopo aggiustamento per età, comorbilità e aggressività della malattia (odds ratio: 0,26). La compromissione della funzione esecutiva era connessa a una peggiore sopravvivenza complessiva solo nei pazienti che ricevevano un trattamento intensivo (test dei ranghi logaritmici: p = 0,03).
Gli autori hanno concluso che “la cura dei pazienti anziani con neoplasie del sangue può includere lo screening routinario e dominio-specifico della compromissione cognitiva e che… la prevalenza della compromissione è considerevole”.
Jonathan Goodman
1 marzo 2018
Bibliografia
- Hshieh TT, Jung WF, Grande LJ, et al. Prevalence of cognitive impairment and association with survival among older patients with hematologic cancers. JAMA Oncol. 2018 Mar 1.
Fonte: Cancertherapyadviser.com
*Rispetto al tradizionale test dell’orologio, il test Clock-in-the-Box include due modifiche che rafforzano le componenti relative alla pianificazione e alla memoria di lavoro: l’esaminando a) riceve le istruzioni in forma scritta e b) deve scrivere la risposta in una posizione predefinita sul modulo di risposta [Ndt].