Cos’è la Leucemia Mieloide Cronica?
Parliamo di una patologia che ha origine nel midollo osseo ed è caratterizzata da una lenta progressione.
All’interno del midollo osseo avviene la formazione delle cellule staminali (dette anche cellule immature), da cui si sviluppano, poi, le cellule che costituiscono la parte corpuscolata del sangue, ovvero i globuli rossi i globuli bianchi e le piastrine. Ma nel processo di maturazione delle cellule possono comparire delle mutazioni genetiche che provocano una trasformazione maligna e quindi la Leucemia Mieloide Cronica.
Leucemia Mieloide Cronica: quali sono le caratteristiche e in cosa di differenzia dagli altri tipi di Leucemia?
In questo caso si parla di Leucemia Cronica, caratterizzata da un esordio non così “drammatico” come la Leucemia Acuta.
La Leucemia Mieloide Cronica si differenzia per la presenza di un marcatore chiamato “cromosoma Philadelphia”.
Quali sono i sintomi della Leucemia Mieloide Cronica?
Dopo quanto tempo compaiono?
Oppure, si può parlare di una patologia asintomatica?
Circa la metà dei Pazienti non presenta sintomi.
La malattia non ha un esordio sintomatico particolarmente importante, però la mancanza di sintomi non è un marcatore di scarsa aggressività, perché in epoca pre-Imatibin circa metà dei soggetti colpiti della malattia morivano entro due o tre anni dalla diagnosi. L’unica terapia era un trapianto di midollo osseo.
Dunque, la potenzialità distruttiva della Leucemia Mieloide Cronica è notevole. Se la malattia non viene trattata, è difficile dire quando i sintomi subentrino, ma sicuramente prima di due o tre anni. In questo caso, si tratta di sintomi specifici:
- Febbre
- Dolori ossei
- Sudorazioni notture
- Calo di peso e dell’appettito
- Sensazione di una massa nella parte sinistra dell’addome
- Astenia
Oggi si può guarire della Leucemia Mieloide Cronica?
Assolutamente sì.
La terapia è così efficace da dare ai Pazienti una prospettiva di vita uguale a quella della popolazione generale. Operativamente la malattia è guarita. Non lo è dal punto di vista molecolare, perché nella maggior parte dei Pazienti permangono i bassi livelli di cellule leucemiche, che richiedono la continuazione della terapia per molti anni, anche se in una percentuale attualmente compresa tra il 15% e il 20% dei Pazienti, è possibile effettivamente smettere di assumere farmaci dopo un certo numero di anni di terapia.
Gravidanza durante la Leucemia Mieloide Cronica: è possibile e sicura?
Quali sono le differenze tra gli uomini e le donne?
Cosa è bene sapere?
Imatinib e Bosutinib sono i farmaci usati in prima linea per la cura della Leucemia Mieloide Cronica. Nessuno di loro è mutageno.
Nonostante ciò, c’è la tendenza a non utilizzarli durante la gravidanza e questo vale soprattutto per le donne; nei Pazienti maschi non sono mai state dimostrate né diminuzione della fertilità né incidenze di aborti o malformazioni della prole.
Nei Pazienti di sesso femminile, invece, la tendenza è sempre quella di sospendere la terapia durante i mesi di gestazione.
Questo è più facile da fare nei Pazienti che hanno una risposta consolidata e positiva della terapia. Il consiglio è di ottenere prima una risposta stabile e poi pensare ad una gravidanza.
Sospensione della terapia dopo un risposta ottimale: dopo quanto tempo ci si può considerare guariti senza il pericolo di una recidiva?
Si tratta di una domanda non semplice, perché sappiamo che cellule leucemiche residue sono presenti in una buona parte dei Pazienti.
Quindi, è difficile dire quando proprio questo possa avvenire; diciamo che quando i Pazienti smettono di prendere i farmaci, non hanno la garanzia. Se avviene la recidiva, è possibile però ricominciare le cure con gli stessi effetti, senza perdere la risposta, anche diversi anni dopo la sospensione.
La vigilanza e il monitoraggio del Paziente, anche due volte l’anno, è consigliabile per molto tempo. Le recidive dopo l’interruzione dei farmaci accadono in gran parte dopo 6-7 mesi, ma in alcuni casi i Pazienti hanno dovuto ricominciare il trattamento anche dopo 4-5 mesi dalla sospensione.
A cura del Prof. Carlo Gambacorti Passerini
Direttore Scientifico dell’Associazione Italiana Pazienti Leucemia Mieloide Cronica
Professore di Ematologia – Uni Milano Bicocca
Direttore di Ematologia – Ospedale San Gerardo di Monza
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- Incrementare la propria indipendenza
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Il Medical Coaching
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Da alcuni anni sosteniamo un servizio di accompagnamento gratuito per pazienti affetti da Leucemia Mieloide Cronica e altre patologie ematologiche croniche e i loro familiari. Il primo percorso in Italia di Medical Coaching, la soddisfazione del Paziente nel progetto: Medici. Pazienti. Parenti.