CAREGIVER
Secondo alcune ricerche, il Caregiver, sottoposto a stress costante, va incontro ad alti livelli di insonnia, irritabilità, rabbia, senso di colpa e depressione. I risultati finali di un questionario sulla qualità della salute del Caregiver familiare hanno confermato che per il 50% dei partecipanti risultava faticoso occuparsi del proprio familiare, il 25% era in difficoltà nel gestire questo tipo di mansione, il restante 25% non riscontrava difficoltà nella gestione del familiare.
I dati confermano il sovraccarico fisico ed emotivo. Di conseguenza, é il Caregiver a produrre le sensazioni di rabbia, frustrazione, influendo negativamente anche sulla persona malata. Sentirsi incapace e incompetente in presenza di un progredire della malattia, può indurre il Caregiver in una vera e propria crisi.
Il Caregiver, per alleviare tensione e stress, somatizzazione, eventuale dolore fisico, utilizza spesso farmaci e psicofarmaci; soprattutto se il Caregiver vive da solo con la persona da assistere; il Caregiver non ha nessun tipo di supporto, né economico, né familiare; se la persona da assistere si ammala spesso o peggiora la propria condizione di salute.
Non è sempre facile per il Caregiver ammettere di aver bisogno d’aiuto o riconoscerlo prima che stanchezza e carico emotivo superino la soglia limite di tolleranza. Accettare la malattia del proprio caro, è l’altro elemento da non sottovalutare.
Dedicare del tempo a se stessi riprendendo la propria vita sociale, privata e lavorativa, aumenterà l’autostima nei propri confronti e di riflesso anche quella della persona che si sta accudendo. Spronare il malato a impegnarsi rafforzerà la relazione con il Caregiver, permettendo così anche momenti di assenza, uscendo dal circolo vizioso della routine quotidiana e della frustrazione.
Parlare con chi si ama a volte è la cosa più difficile
All’interno del percorso di Medical Coaching Medici. Pazienti.Parenti. il lavoro dedicato a Caregiver, è incentrato soprattutto sul ruolo e sul non sostituirsi al malato stesso nella relazione con i medici al fine di aumentare la responsabilizzazione e la motivazione alla corretta e continua applicazione della terapia.