LEUCEMIA LINFATICA CRONICA
L’analisi della malattia minima residua nella Leucemia Linfatica Cronica: un modo per ottenere trattamenti più personalizzati
Gli approcci terapeutici per la Leucemia Linfatica Cronica (LLC) sono drammaticamente cambiati nel recente passato. In parallelo, la quantificazione della malattia minima residua (MRD), ovvero il quantitativo di cellule Leucemia Linfatica Cronica rilevabili in corso o al termine della terapia, ha dimostrato di prevedere indipendentemente da altri fattori (caratteristiche biologiche della Leucemia Linfatica Cronica, tipo di trattamento) la sopravvivenza libera da progressione di malattia e la sopravvivenza globale.
Proprio in relazione alla valutazione della MRD, l’organizzazione no profit European Research Initiative on CLL (ERIC), in collaborazione con partners americani e australasiatici, ha sviluppato saggi armonizzati che possono essere applicati in modo riproducibile per confrontare l’efficacia dei diversi trattamenti.
Il potenziale dell’analisi MRD nell’identificare i trattamenti più efficaci prima del raggiungimento degli obiettivi di sopravvivenza (sopravvivenza libera da progressione, sopravvivenza globale) è stato riconosciuto dalle agenzie regolatorie e approvato come obiettivo intermedio per l’autorizzazione in commercio dei nuovi farmaci sulla base dei risultati ottenuti negli studi clinici randomizzati.
A seguito della recente evoluzione degli approcci terapeutici nella Leucemia Linfatica Cronica, soprattutto con l’introduzione degli inibitori della via BCL2, l’analisi MRD può fornire informazioni rilevanti per la maggior parte dei pazienti e studi clinici e può diventare uno strumento potenziale per gestire i pazienti con Leucemia Linfatica Cronica nella pratica clinica.
Nel recente passato, abbiamo imparato l’importanza del tipo di saggio MRD utilizzato, dello scegliere nel modo più appropriato il momento in cui effettuare il prelievo ed il tipo di tessuto (sangue periferico o midollo osseo) per i diversi tipi di trattamento dato che ci avviciniamo sempre più all’eliminazione della malattia residua oltre la soglia di riferimento di una cellula su diecimila. Oggigiorno, la valutazione della MRD nella Leucemia Linfatica Cronica è diventata rapidamente uno strumento indispensabile per la ricerca clinica e lo sviluppo che promette di cambiare il modo in cui gestiamo i nostri pazienti in futuro.
Di Paolo Ghia1 e Andy Rawstron2
1 Università Vita-Salute San Raffaele and IRCCS Istituto Scientifico San Raffaele, Milano, Italy
2 Haematological Malignancy Diagnostic Service (HMDS), Leeds Teaching Hospitals NHS Trust, Leeds and Department of Health Sciences, University of York, York, UK
FONTE: nature.com – 26 Marzo 2018